martedì 24 luglio 2012

Femmine e Pizze

Mi dice mio zio: “Bettina, la Tortomanzia è una scienza avversa agli uomini. Tua zia mi ha appena dato del budino. Ma ora lo scrivo io un libro: Femmine e Pizze. Poi vediamo come va a finire!”
Ci resto male. Mai avrei pensato di disseminare discordia in famiglia, ma il progetto dello zio suona carico di presagi e visioni. E’ innegabile, ci ha azzeccato.
Ora, lungi da me scippare l’idea allo stimatissimo congiunto, ma in attesa delle bozze del suo scottante volume, vi dirò perché Norberto Dal Bosco, a mio giudizio, ci ha visto bene.
Dato il valore che la lingua italiana attribuisce, in secondo grado, al termine pizza, si potrebbe credere che la similitudine femmine\pizze sia del genere: “Le donne? Sai che pizza!”. No, no, no, la visione dello zio è andata ben oltre e, per ragioni di consanguineità, il cuore della faccenda ora mi si palesa con allarmante chiarezza.
La natura della pizza spiega l’essenza della passione femminile, ne descrive gli eccessi e le insidie, ne prefigura gli esiti peggiori.
Pensiamo alla pizza più semplice, l’Innocua Margherita. Un mucchietto di pasta da poco uscito dalla lievitazione dell’adolescenza e spianato appena dal mattarello della vita, un fiocco di mozzarella qua, un pizzico di origano la, l’arrossire pudico del pomodoro…
Ora immaginate Marghe, tenera e fresca di speranze, che viene precipitata nell’inferno (o ‘inforno’) dell’amore.
Ne esce, si capisce, surriscaldata, croccante, e appiccicosa. Fumante e ribollente, si attacca al palato dell’amante, gli scotta le dita, gli si riversa svenevole e lasciva sulla cravatta.
 Masochista, lui pensa di mangiare, ma è divorato; le gengive gli fanno male, la cravatta è inservibile, e il fili della passione gli si aggrovigliano elastici sul mento. Dopo un po’, per puro spirito di sopravvivenza, molla la pizza e si beve un sorsetto di birra. Margherita, intanto si raffredda, ma non lo dà a vedere. Lui ricomincia a mangiare e avverte, appena appena,  qualcosa di ostico che gli si ferma per un istante sul gargarozzo … sì c’è bisogno di un altro goccetto di birra, forse due. Margherita ora sta distesa fredda e risentita sul piatto; lui l’addenta con la consueta lena, ma proprio gli pare freddina, resistente e gommosa come un cevingum.
Vabbè dice lui, me la porto a casa e la rimetto un po’ nel forno.
Col cavolo pensa Margherita: dovevi approfittarne prima, quando ancora ardevo di passione, adesso sono solo cazzi tuoi.
Il poveretto torna a casa, accende il grill dell’amore domestico e prova far rinvenire l’amante pizza. Scaldarsi si scalda, ma si è fatta rigida e gnucca; ora, quando lui l’addenta non sente più il calore della passione bensì il ribollire del risentimento: Bravo Bravo, non va giù vero? – sussurra Margherita con lo sdegno della martire – Perché non chiedi aiuto alla tua amica Birra, adesso?Ah, non ce n’è più? Come mi dispiaaace.





22 commenti:

  1. Cara Bettina,
    mi è piaciuto moltissimo il tuo libro e ora seguo appassionata questo neonato blog perché sono sicura di trovare saggi consigli.
    Una mia amica l'altra sera mi ha detto che è sempre la donna a scegliere. Che quando individua l'"uomo che le piace" una donna, dài, il modo per legarlo al laccio ce l'ha. Fa finta di farsi scegliere, ma in realtà ha scelto lei. Ora, io l'uomo che mi piace ce l'ho. Ma proprio non mi riesce di legarlo al laccio. Cosa devo fare secondo te?
    un affettuoso saluto,
    Donna senza laccio

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  2. Cara Donna,
    per fortuna sei priva di lacci, che, come è noto, prima o poi fanno inciampare.
    Quanto alle scelte, direi che no, i maschi non si fanno scegliere, o perlomeno non tutti; certo ci sono individui che, vuoi per indecisione, vuoi per pigrizia preferiscono farsi acchiappare. Parlo di uomini tipo il budino o lo sbrisolone... ma restando nella metafora come ce lo vedi un budino al laccio? Sicura che ti convenga?
    Morale, gli uomini che si fanno acchiappare sono da evitare come la peste bubbonica: amano il guinzaglio non la padrona. E il mondo è pieno di femmine che girano con un set di guinzagli in borsetta...
    Ti consiglio quindi di non cedere alla tentazione e di tenere in borsetta solo il rossetto, i fazzoletti di carta e un pacchetto di caramelle gialle da seminare sulla strada di casa per illuminare il sentiero di chi ti vorrà seguire.

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  3. grazieeeeee Bettina!!! mi hai fatto molto ridere. Gli uomini che amano il guinzaglio, è vero è vero. Un budino al guinzaglio...

    ciao

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  4. Cara Bettina,

    complimenti per il tuo blog. Ho letto il tuo ultimo post. Un sacco di donne però sono anche delle pizze. Mi sento di difendere tuo zio e con lui molti uomini... è pieno di donne pizze.
    Un abbraccio, Sara

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  5. Cara Bettina, io sto con un mousse ascendente castagnaccio... Secondo te è grave?

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    1. Cara Anonima,
      posso capire perché non ti firmi, la tua vita può essere molto dura: su e giù tra le vette di entusiasmo mousse e le sorde zolle del castagnaccio. Eppure a volte l'accoppiata funziona bene: il fidanzato di una mia amica, per esempio, riesce a rappresentare un dessert notevole e armonico... forse perché si tratta di un mousse alla castagna. Va a saperlo!
      Misteri della tortomanzia

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  6. Cara Bettina,

    mi porto dietro il tuo libro come una Bibbia. Adesso ho paura che l'uomo che sto frequentando sia un millefoglie. Non è che dica proprio bugie, ma hai sempre la sensazione che svicoli o sia evasivo... cosa devo fare? A dire il vero ho anche un'amica così.
    complimenti per tutto,
    nuvola74

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  7. Nuvola, potrebbe trattarsi di un uomo che nasconde oscuri e gravi segreti di Stato. Oppure, più probabile, un altro paio di fidanzate. Oppure, ancora più probabile non nasconde niente ma gli piace apparire un Tipo Misterioso. Oppure è solo un Castagnaccio ed è evasivo perché non si ricorda quel che ha detto il giorno prima. In ogni caso resta vigile, affina gli strumenti diagnostici e se ti accorgi di avere i piedi umidi, controlla bene di non essere immersa nella crema fino alle caviglie. In tal caso saprai che un Millefoglie è entrato nella tua vita, ATTENZIONE!
    Occhio anche all'amica paludosa: in acque torbide si nuota male.

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  8. ciao Bettina,

    molti complimenti per il libro. Ci credo che le donne diventano pizze.... Gli uomini si dividono in due categorie: ci sono quelli che ammiccano, lanciano il sasso ma poi non si decidono e allora le donne ardono di passione oppure quelli appiccicosi che non ti scolli di dosso e allora le donne si surgelano.
    Manca la via di mezzo... magari sbaglio, non so.
    cosa ne pensi?

    Isa

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    1. Sì, è vero: c'è la pizza che si raffredda per risentimento, come ho scritto nel post, ma pure quella che si autocongela per sottrarsi alla passione; infine c'è quella che per un fenomeno fisico inspiegabile, arde soprattutto in assenza di stomaci desideranti.
      Guarda Isa, non fosse che non posso scippare l'idea a mio zio, mi verrebbe voglia di scriverci un trattato.
      Ah, grazie per i complimenti.

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  9. Cara Bettina,

    io non ne posso più di tutte le donne che si comportano come se fossero barattoli di pelati su uno scaffale del supermercato. Ad uso e consumo degli uomini naturalmente. Ma io dico, mentre noi spendiamo capitali per essere sempre più sexy gli uomini spendono capitali in macchine sportive. MIca ci pensano a noi, a come piacerci di più. Loro pensano a piacersi di più e a vivere bene. Non dovremmo imitarli? e smetterla con tutte queste tette e culi al vento e labbra canottate che non ci credo che una si vede più bella.

    scusa lo sfogo. so che capisci, grazie del tuo libro,
    Cinzia

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  10. Cara Cinzia, non è vero che il maschio è più autonomo: mentre le donne si massacrano il corpo per piacere, gli uomini tendono a lavorare sulla periferia del corpo: auto orologi oggetti etc. Il punto è che, in questo modo, acchiappano, visto che molte femmine abituate a vivere in scatola, della vita conoscono solo le etichette!
    Orsù Cinzia, trova il modo di piacerti davvero (se vuoi gonfiati pure le labbra, basta un po di peperoncino e l'effetto è assicurato) e vai per la tua strada, ma soprattutto esci dal supermarket, la fuori è pieno di bamboccioni e sfigatelli che, a una seconda occhiata, ti appariranno degni di attenzione.

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  11. Cara Bettina, sono d'accordo con te: impossibile racchiudere una donna in una teglia! E la pizza è la metafora ontologica più azzeccata. Meriterebbe un approfondimento... Ad esempio, LA Fornero (che nonostante una laurea non si è ancora rassegnata al fatto che sopra la linea La Spezia - Rimini le femmine l'articolo ce l'hanno tutte fin dalla nascita) che pizza potrà mai essere? Che una pizza sia, penso nessuno abbia alcun dubbio. Ma quale? Sono indecisa fra la quattroformaggi, indigesta da far paura, e pure gnucca, oppure un'improbabile allo-scoglio, con su le cozze... Attendo trepida che tu ci illumini, fondando un'indispensabile pizzomanzia.

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  12. Cara amica
    ci ho pensato a lungo e credo che La Fornero sia una Bismarck: ovvero una pizza pretenziosa, fiera di esibire aspirazioni prussiane, ma gastronomicamente insensata.
    Tra l'altro, il tenero tuorlo che si sciolse in pianto allorché le toccò di annunciare lacrime e sangue ai sudditi, ora si è fatto sodo e più asciutto di una carruba.
    E la pizza con l'uovo sodo credo che non la mangino più nemmeno i tedeschi.
    Purtroppo non so se potrò allargarmi troppo con la Pizzomanzia, l'idea è davvero di mio zio! Se poi mi si offende? E' uno Strudel non so se mi spiego...

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  13. cara Bettina,

    ho letto il tuo libro. e' bellissimo, ho riso molto :)
    Scusa, non ti sembra che un fidanzato cannoncino sia l'ideale??
    ;))

    baci
    Rox

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    1. Cara Rox,
      Se ti riferisci al simbolismo fallico di suddetto dolcino... no! Non è consigliabile. Pensa che orrore la vita con un maschio affetto da priapismo.

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  14. Cara Bettina, è la prima volta che scrivo a un'autrice. Per giunta su un blog. Pensa che ricordo ancora le lettere a Donna Letizia, che "Oggi" o "Gente", ora mi sfugge quale dei due, pubblicava ogni settimana: questo fa di me una quarantenne stagionata, cela va sans dire! Ho amato tanto il tuo libro e scovato tra le sue pagine la preziosa rivelazione che sto con uno Strudel DOC (l'albero genealogico vanta persino antenati austro-ungarici, dunque lo strudelismo c'è in pieno), ma ultimamente temo che la sua zitellità intrinseca possa, a lungo andare (leggi: arrivati alla soglia dei cinquanta), esser deleteria. Che, insomma, alla fin fine, si rischi di morire fidanzati...
    Cara Bettina, cosa mi consigli?

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  15. cara Anonima,
    forse è meglio morire fidanzati, come dici tu, che accasarsi con uno Strudel. Vedendosi a giorni alterni, puoi pretendere che quando è con te non stia a rimuginare nella sua pasta. Condividere con lui notti e giorni, potrebbe significare, invece, dover accettare uno stile di vita 'zitellissimus'.
    Meglio fidanzati stagionati che coniugi esasperati.

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    1. Grazie, Bettina! Farò tesoro del tuo consiglio, da qui all'eternità!

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  16. Cara Bettina,
    la tua tortomanzia manda nel panico tutte le mamme di figli maschi. Quale consiglio daresti ad un'allevatrice di potenziale millefoglie con ascendente mousse e ad ibrido indeciso tra profiterole e castagnaccio? Non vorrei mai dover pagare i danni alle future povere nuore!

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