sabato 14 luglio 2012

Sacher Monti, la Suocera Italica e il ritorno del Millefoglie





Massima aspirazione di una madre piccolo borghese era, in tempi nemmeno troppo remoti, che la figlia sposasse un ingegnere. Bastava masticare la parola: “ingegnuere”  per sentire la bocca riempirsi di orgogliosa soggezione.  Era stimabile, per definizione,  l’Ingegnere, sobrio, un po’ distaccato ma sicuramente capace di garantire alla figliola il lustro e lo status cui mamma aspirava. Sai che Figura ci facevi con parenti e vicini tutti? “Mia figlia ha sposato un ingegnere.”

E l’ingegnere era un maschio Sacher. Un individuo prestigioso, glassato, composto.
Quando doveva ricevere l’ingegnere, mamma si faceva venire l’ernia a furia di lustrare, spendeva la tredicesima per allestire il pranzo, andava a farsi i capelli e casomai si comprava pure una cosina decente alla boutique.  Ovviamente, lui, la suocera se la filava quasi niente, ma a lei bastava un benevolo assenso alla lasagna per sentirsi ripagata. Si accontentava, santa donna, ma soprattutto intuiva che dietro la glassa di inappuntabile compostezza esibita dal genero\ Sacher, si celavano gli incessanti  rovelli  dell’Uomo Gravato di Responsabilità.


Da qualche tempo la Suocera Italica ha affidato le sorti della sua figliola a Sacher Monti, il quale, come è ben noto, non è Ingegnere ma Economista - che oggi come oggi è una bella posizione, non scherziamo!
Gli ingegneri ai giorni nostri sono decadutissimi  ma gli economisti piacciono di brutto: sono loro ad avere ereditato quel glamour pensoso che manda le suocere in solluchero. E Sacher Monti giunto a riparare le nozze infauste con il Millefoglie di Arcore  ha riempito la Suocera Italica di novello orgoglio: lui sì che ci fa fare bella figura in giro per il mondo! Finalmente un uomo serio.


Ecco perché la suocera Italica è lieta di sgobbare per un suo sorriso; ecco perché, senza fare un pio, impegna i gioielli di famiglia per garantirgli un banchetto adeguato. La suocera Italica è felice di fare i sacrifici per un uomo tanto serio: poche parole molti fatti… un po’ come il dottore, quello che ci spende un patrimonio ma è un Professore, quello che senza proferire verbo le ordina tre mesi di iniezioni  di quelle che fanno un male dell’ostrega e quindi sicuramente fanno bene.
Ma proprio adesso che la suocera s’è tanto affezionata ecco che la figlia ricomincia flirtare col Millefoglie di Arcore. O almeno così sostiene lui, ma lui, si sa, di palle ne racconta!


Potrà la Suocera Italica continuare a dormire sonni tranquilli, poveri e internazionalmente prestigiosi?
C'è chi insinua che persino lei abbia iniziato a sognare i bei tempi andati dei completini avio, l’esibizione trionfale dei bignè d’oro ai lobi delle orecchie, la fiera manifestazione di mediocrità, impugnata come diritto rivoluzionario tra un garrire di bandiere tricolore:


Dicono le malelingue che la poverina, a volte,  desidera obliarsi e sprofondare, strato dopo strato, nel pietoso oceano di fandonie propinate dal vecchio Millefoglie.
Chi lo sa? Una cosa è certa, dopo le clavate che Moody’s  ha assestato, senza pietà,  sulla glassa imperturbabile di Sacher Monti,  la suocera italica sicuramente dorme male.


11 commenti:

  1. E la Suocera cosa ne pensa di Beppe Grillo?

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  2. La Suocera mi si disorienta... Ti posso solo dire che, prescindendo dalla suocera, Il Beppe è un caso limite di mousse ascendente babà: un quadro astrodolciario piuttosto insidioso. Non il peggiore.

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  3. Cara Bettina, mi permetto con la dovuta umiltà di apporre una postilla al tuo splendido Uomini e torte, strumento indispensabile per chi voglia addentrarsi nell'universo maschile senza uscirne imbrattato di creme rancide: lavoro nell'ambiente universitario e devo notare come molti cattedratici appaiano a prima vista dei babà, ma in realtà siano dei millantatori. In genere sono semplici castagnacci, o al massimo degli strudel... Ti domando allora: come sono possibili simili camuffamenti?
    Disillusa73

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    1. Vedi, Disillusa, in realtà, la Tortomanzia è una disciplina dinamica: la vera Tortomante sa cogliere lo spettro dolciario in ogni uomo. E spesso questo spettro è variegato.
      Mi spiego: il fatto che il Professor Babà mostri aspetti da Strudel e da Castagnaccio non stupisce. Un Babà può essere sordo come un Castagnaccio e saccente come uno Strudel, il che, riconoscerai, ben si confà al tipo cattedratico. Tra i cattedratici è molto diffuso il Sacher e in talune discipline abbondano i Margheriti... ma tu non disilluderti, continua a studiare, hai la stoffa della tortomante, e se l'accademia dovesse tradirti la tortomanzia continuerà a consolarti.

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  4. Cara Bettina dal Bosco, da quando ho letto il tuo libro esco di casa e mi vedo circondata da budini e sacher, quello che da sempre mi impacchetta il prosciutto al super ora mi appare come una saint-honoré mezza sfatta, e il mio istruttore di yoga si trasforma in un'orrida sbrisolona semovente e, purtroppo, parlante. Sull'ambiente di lavoro non ne parliamo: sono assediata da millefoglie e margheriti. A ragion veduta penso che tu abbia scritto la più bell'opera surrealista degli ultimi vent'anni!
    Micaela

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    1. Grazie Micaela,
      in effetti l'intenzione era quella...

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Grazie Bettina, che sai farci ridere con intelligenza! La storia di Ghu è divertentissima... E sua 'moglie' la nostra portabandiera!
    Rosa di Taranto

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    1. Posso solo inserire un sospiro... e tornare a istoriare le mura della caverna.

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  6. Cara Bettina, Ghu è un personaggio veramente riuscito: io e il mio ragazzo (che studia antropologia a Torino) abbiamo riso a crepapelle leggendo la storia dell'invenzione del castagnaccio! Potresti scrivere un romanzo: L'amore ai tempi delle caverne!
    Ciao, Teresa da Vercelli

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  7. Oh Teresa!
    ho rimesso mano al blog solo oggi. Grazie per le vostre risate mi arrivano in ritardo ma mi fanno molto piacere.

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